Pubblicato il 1 Aprile 2018

Un Protocollo d’intesa per sperimentare i sistemi di guida autonoma nel capoluogo piemontese. Il 30 marzo è stato firmato dalla Città di Torino e da 14 partner industriali e di ricerca tra cui gli Associati al Cluster Trasporti FCA, il centro Global Propulsion Systems di General Motors, Anfia e il Politecnico di Torino oltre all’Unione industriale Torino, l’Università degli Studi, la Fondazione Torino Wireless e 5T, Tim, Open Fiber e Unipol. Per entrare nel vivo del testing si attende quindi l’avvio della fase autorizzativa. Il protocollo servirà a testare le auto autonome di livello 3, una tipologia di veicolo che sarà presumibilmente sul mercato a partire dal 2020. Connettività e automazione i due driver, con step incrementali destinati a crescere nel tempo sul fronte dell’automazione, , mentre soluzioni avanzate di connettività sono già in parte sul mercato.

“Nel progetto – ha commentato la sindaca Chiara Appendino – confluiscono le competenze di un territorio che vuole accogliere questa sfida importante. Si guarda al futuro, dunque, con l’obiettivo di sostenere una nuova filiera dell’automotive, per valorizzare il know-how presente e indirizzarlo verso le soluzioni più innovative”.

“L’idea, ha spiegato l’assessore all’Innovazione Paola Pisano, è quella di creare un laboratorio con strade e infrastrutture tecnologiche, per testare l’auto autonoma e per attrarre nuovi soggetti interessati a sviluppare servizi e innovazioni”.

Il percorso a tappe prevede che il car maker, l’istituto universitario o l’ente di ricerca chiedano l’autorizzazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con istruttoria e controlli successivi insieme all’ok da parte della città che ospita le attività e che metterà a disposizione uno spazio attrezzato. “Lavorare insieme ai telecom operators, ai proprietari delle infrastrutture e alle Università attorno al tema della mobilità urbana per noi che fabbrichiamo automobili è un grande vantaggio” ha sottolineato Enrico Pisino manager di FCA per l’innovazione e Presidente del Cluster Trasporti Italia. Fiat Chrysler sta lavorando al capitolo guida autonoma nell’ambito della collaborazione con Google, in particolare attraverso la controllata Waymo, società che sta implementando le tecnologie di self-driving montate a bordo della Chrysler Pacifica: è partner tecnologico e fornisce la base su cui viene sviluppato il veicolo a guida completamente automatizzata. Ma Fca è presente anche nel progetto europeo L3 Pilot in fase di sperimentazione sulle strade olandesi. Si tratta dell’iniziativa messa in campo da 12 case produttrici europee e dall’Unione europea per testare su strada un centinaio di prototipi sviluppati delle case automobilistiche coinvolte nel progetto, equipaggiati con soluzioni per la guida autonoma di livello 3 e con qualche funzionalità del livello superiore, dove di fatto il driver non interviene più. Moduli di guida autonoma, dunque, e sistemi di connettività per la sicurezza. Il fronte europeo più avanzato per testare tecnologie, sviluppare standard e sviluppare servizi. Proprio la sicurezza resta il tema numero uno nello sviluppo industriale dell’auto a guida autonoma. “Dotare le auto di un computer in grado di rappresentare un driver esperto è un tema tecnologico complesso – ha spiegato Enrico Pisino – ma la grande sfida è quella della sostenibilità economica di questi sistemi, perché non si può pensare che si sviluppino solo sulle vetture di lusso, l’obiettivo è ridurre gli incidenti sulle strade, dunque diffondere la tecnologia e democratizzare il prezzo”.

L’iniziativa di Torino arriva a poco più di tre settimane dalla firma al decreto ministeriale che attua quanto previsto in Legge di Bilancio e che, oltre a prevedere la sperimentazione di soluzioni tecnologiche per adeguare la rete infrastrutturale italiana ai nuovi servizi smart, autorizza la sperimentazione su strada di veicoli a guida automatica. Un intervento fortemente voluto dall’Anfia, che ha sostenuto l’adozione da parte del Governo italiano di un decreto che rendesse possibile sperimentare le tecnologie di guida autonoma in strade aperte al traffico. “Il nostro paese – ha detto il direttore generale Gianmarco Giorda – era uno dei pochi in Europa in cui non era possibile testare questo tipo di tecnologie. Per noi è importante individuare e supportare lo sviluppo di opportunità industriali e tecnologiche come questa, che consentano alle imprese di fare innovazione. Come comparto siamo il primo investitore privato in Ricerca e Sviluppo e finalmente le imprese potranno sperimentare in Italia le nuove tecnologie di guida autonoma e connessa”.

Già un anno fa, ha ricordato Dario Gallina: “l’Unione industriale di Torino e il Comune avevano siglato un’intesa su una serie di punti prioritari tra i quali la candidatura di Torino come città per sperimentare lo sviluppo di componentistica e auto a guida autonoma. Siamo arrivati a un punto importante, e importante è la collaborazione con le imprese”. Anche la collaborazione con Tim si inserisce in un quadro di interventi mirati a incrementare le infrastrutture digitali della Città, un percorso avviato un anno fa con la firma dell’accordo per avviare le sperimentazioni della rete mobile di nuova generazione, l’infrastruttura tecnologica più adatta ad abilitare lo sviluppo di soluzioni di mobilità innovativa, compresa quella dei veicoli a guida autonoma.

Fonte: Il Sole 24 ore