Pubblicato il 27 Aprile 2017

A La Spezia, presso la sede del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine sono stati presentati i risultati operativi del progetto di ricerca e sviluppo industriale FLUMARTURB. Il progetto si colloca all’interno dei grandi progetti di R&S attivati e coordinati dal DLTM sui fondi FAR-MIUR ex D.Lgs .297 e nasce dalla collaborazione fra Università di Genova (dipartimenti DITEN e DIME), Fincantieri (Direzione Sistemi Componenti Meccanici) e Termomeccanica Pompe.

Il progetto ha portato alla realizzazione di una turbina a vapore per il recupero dell’energia termica derivante dai fumi di scarico a bordo delle navi da crociera. Si tratta di una turbina di ultima generazione che utilizza flussi supersonici per ottemperare ai necessari requisiti di compattezza e leggerezza richiesti mantenendo elevati livelli di efficienza.
Questo sistema risulta essere di particolare attualità dal momento che contribuisce a rendere le navi in linea con le normative internazionali sulle restrizioni delle emissioni inquinanti.

Le ricadute industriali e occupazionali del progetto FLUMARTURB, nonostante la sua recente conclusione, sono già importanti e significative; Fincantieri ha venduto 5 di questi sistemi innovativi al Gruppo Carnival dei quali uno è già stato installato ed i restanti 4 sono in fase di realizzazione.
Il contributo di Termomeccanica Pompe si è invece concentrato sullo sviluppo di un ambiente di progettazione fluidodinamica avanzato che consente di ottimizzare le prestazioni di pompe centrifughe e ridurre considerevolmente i tempi di realizzazione di tali macchine.

Grazie anche all’ausilio di questo nuovo strumento TMP ha avuto la possibilità di acquisire importanti contratti di fornitura di “high energy pumps” per il trasporto di greggio negli oleodotti siberiani tramite la significativa joint-venture con i partner russi TRASNEFT e KONAR. La produzione di Termomeccanica Pompe è così passata da circa €48M nel 2012 a quasi €100M nel 2016.

Il progetto è costato complessivamente €6 M ed ha ottenuto dal Ministero dell’Università e Ricerca un contributo a fondo perduto del 35%, ed un credito agevolato per il restante 65% posto interamente a carico delle aziende, a testimonianza del forte interesse industriale nel progetto e delle concrete possibilità di commercializzazione.