Pubblicato il 30 Settembre 2020

Il Recovery Fund finanzierà le infrastrutture individuate dal Piano Italia Veloce, progetti innovativi e il Piano per la qualità dell’abitare. Lo dichiara  il Ministro Paola De Micheli durante un’audizione alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera.

L’elenco presentato racchiude opere cantierabili entro il 2023, da rendicontare poi nel 2026. Nessuna rivoluzione copernicana – sottolinea il Ministro – ma opere caratterizzate da una maturità progettuale e da un quoziente di innovazione green e digitale come richiesto dal piano. 

Il programma si concentra su nove aree strategiche intercettando quattro delle sei missioni del Piano nazionale: la digitalizzazione, innovazione e competitività; la rivoluzione verde e la transizione ecologica; la missione infrastrutture per la mobilità; l’equità sociale, di genere e territoriale. 

Tra gli interventi: 

  • Connessione veloce del paese: parte dei fondi saranno stanziati anzitutto sul sistema ferroviario. L’obiettivo è quello di avere, al termine del programma, l’80% della popolazione a meno di 1 ora da una stazione alta velocità.
  • Mobilità locale: potenziamento del trasporto pubblico locale con rinnovo del parco circolante e delle infrastrutture. Incentivate anche nuove forme di micromobilità, dai monopattini alle piste ciclabili;
  • Logistica e trasporto sostenibile: riconversione del trasporto du gomma, realizzazione del Piano nazionale cold ironing e riconversione della flotta navale nazionale in chiave ambientale;
  • Infrastrutture moderne e sicure: i fondi saranno impiegati per completare interventi stradali volti ad aumentanre l’efficienza e la sicurezza della rete (con particolare riguardo a ponti e viadotti) e procedendo anche con la conversione delle infrastrutture esistenti in smart road; 
  • Innovazione digitale nei trasporti: il MIT intende finanziare alcuni progetti sperimentali come il Brenner digital green corridor e il TPL 4.0 che creerà un living lab sperimentale a Milano per le tecnologie innovative per il TPL.
  • Qualità dell’abitare: rigenerazione delle città e del patrimonio immobiliare di Regioni ed enti territoriali con popolazione maggiore a 3.500 abitanti, aumentandone anche il grado di sicurezza sismica e impiantistica, nonché l’efficienza energetica.
  • Settore idrico: il Mit collaborerà con altri ministeri nella realizzazione di importanti piani di rilancio del paese, tra cui il Piano nazionale degli interventi del settore idrico. Su questo fronte  gli interventi riguarderanno il potenziamento e il completamento delle grandi infrastrutture idriche primarie (invasi, dighe, opere di derivazione, adduttori e grandi schemi idrici) e degli acquedotti. Ma si interverrà anche per ridurre la dispersione idrica e la discontinuità della fornitura, migliorare la qualità dell’acqua destinata al consumo umano, ampliare la capacità degli invasi e razionalizzare l’uso dell’acqua nei vari settori produttivi.