Pubblicato il 9 Aprile 2021

Il futuro della logistica è nella sostenibilità. È questo l’orientamento principale emerso nel corso della Digital Round Table “I trasporti nell’era della transizione ecologica” che ha riunito i principali protagonisti del mondo dei trasporti.

Al centro dei lavori, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il programma di investimenti nell’ambito del Next Generation EU che ha l’obiettivo di rendere l’Italia un Paese più verde e inclusivo, con un’economia più competitiva e innovativa. Si tratta di un insieme di azioni per superare l’impatto economico e sociale della pandemia e costruire un’Italia nuova, intervenendo sui suoi nodi strutturali e dotandola degli strumenti necessari per affrontare le sfide ambientali, tecnologiche e sociali.

“Il PNRR è un progetto per il futuro del Paese – ha spiegato il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini nel suo intervento -. Oggi si è svolto presso il MIMS un nuovo incontro con i protagonisti del mondo dei trasporti sulle ultime novità previste dal piano. Tra gli elementi più rilevanti in questo senso spiccano gli investimenti per l’efficientamento energetico delle flotte navali, per le connessioni tra strade interne e i corridoi veloci e per le Zone economiche speciali dei porti”.
“Ma il PNRR non è l’ultima scialuppa su cui saltare – ha sottolineato poi Giovannini -, abbiamo appena trasmesso il progetto alta velocità/capacità Salerno-Reggio Calabria, e sul tavolo ci sono altri grandi progetti su cui ci aspettiamo importanti collaborazioni con Anas e Regioni. Nei prossimi cinque anni l’impiego di risorse e di visioni sistemiche della progettualità sarà straordinario: per la prima volta possiamo contare si un portafoglio di progetti ampio e inusuale per il nostro Paese. L’intermodalità sarà protagonista di questo dispiegamento di forze insieme al concetto di equilibrio. L’Ue ha imposto criteri per il piano che dovranno essere preminenti anche in tutti gli altri progetti poiché dobbiamo accettare che la sostenibilità è la direzione verso cui sta andando tutto il mondo in tutte le sue articolazioni economiche e sociali”.

Il ministro ha poi illustrato alcune delle questioni a cui sta lavorando il Mims: “Diversi team sono al lavoro per introdurre innovazioni giuridiche nel sistema normativo per velocizzare gli appalti ma anche per una nuova organizzazione interna del ministero e per ottimizzare i sistemi informativi: serve un sistema dati per assicurare interventi immediati in caso di problemi”.

Giovannini ha poi spiegato che la politica deve stimolare le filiere italiane ad attivarsi in quei settori finora trascurati come quello delle alimentazioni alternative: “Serve una chiara indicazione che si investirà in questo senso per incentivare il business e la tempistica è estremamente importante: il messaggio che deve passare è che questa trasformazione è obbligata e produrrà grandi opportunità per tutti”.
Infine il riferimento al tema dell’intermodalità che, secondo il ministro, si costruisce con azioni e investimenti concreti e condivisi da tutti i protagonisti del settore.

L’intervento del presidente Cascetta

Il tema della ricerca e dell’innovazione è stato trattato da Ennio Cascetta, presidente del Cluster Trasporti, il quale ha criticato la scarsa presenza di investimenti in questo settore in confronto ad altre realtà europee e l’assenza di una vera comunicazione diretta tra la ricerca e la politica industriale.
“Grandi rivoluzioni tecnologiche del nostro Paese in passato si sono verificate grazie a investimenti importanti. Nella storia dell’umanità ci sono state diverse rivoluzioni di dimensione globale legate a una tecnologica specifica che in poco tempo hanno modificato sia il modo di spostarsi sia l’assetto dell’economia mondiale. Oggi siamo nel pieno della settima rivoluzione dei trasporti che però, a differenza del passato, vede l’intreccio di tre grandi filoni: la guida autonoma e connessa – oggetto di grandi investimenti anche da parte di nuovi attori del mercato come Google e Tesla -, la decarbonizzazione dell’autotrazione e la nuova visione “mobility as a service” basata sulla condivisione, l’integrazione e la multimodalità”.