Pubblicato il 23 Dicembre 2016

Il ministro del Sviluppo Economico Carlo Calenda e l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri hanno presentato le novità del contratto di sviluppo per le imprese facendo il punto sulle iniziative approvate tra il 2011 e il 2016 e firmando 10 nuovi progetti presentati da grandi industrie (tra cui Aeroviaggi, Avio Aero, Besana e Natuzzi) che investiranno prevalentemente al Sud. La regolamentazione infatti è da considerarsi aggiornata con la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sui i contratti di sviluppo.

“Il Contratto di sviluppo rappresenta uno strumento di policy ideale perchè, attraverso un meccanismo negoziale, è in grado di stimolare sul territorio la produttività, il capitale umano e le infrastrutture. – ha commentato Calenda – In uno scenario sempre più concorrenziale e globalizzato si rendono necessarie azioni a supporto della competitività e delle imprese che spesso faticano ad affermarsi e a crescere”.

Il ministro ha però precisato che il Governo “incentiverà solo le imprese che investono” e che la sfida “è chiudere 51 Contratti di sviluppo entro giugno 2017 che genereranno investimenti per 2,5 miliardi”. Dunque nuova veste a questo strumento. E sono due le principali novità. La prima è che questi contratti, ha sottolineato Calenda, “diventano più fast” con una forte riduzione (-30%) dei tempi di valutazione delle proposte di erogazione delle agevolazioni”. Complessivamente si passa quindi dai 150 giorni previsti prima agli attuali 110. La seconda novità, ha proseguito il ministro, è “un maggior coinvolgimento, anche finanziario, delle amministrazioni regionali nelle proposte ritenute strategicamente rilevanti”.

Il Contratto di sviluppo ha l’obiettivo di favorire la riqualificazione settoriale, lo sviluppo di filiere e poli di specializzazione, il riposizionamento competitivo dei tradizionali settori produttivi e l’attrazione degli investimenti esteri, attraverso la creazione di reti di imprese e la promozione di investimenti in ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Le nuove procedure del Contratto di sviluppo mirano, in primis, a fornire una corsia preferenziale per le risorse e una riduzione dei tempi. Inoltre puntano a stimolare l’intervento finanziario delle Regioni e ad accelerare la realizzazione di programmi di sviluppo di rilevanti.

Le aziende, inoltre, in questo nuovo corso, devono inviare la comunicazione di avvio dell’investimento al massimo entro 6 mesi dalla sottoscrizione del contratto, pena la decadenza delle agevolazioni. “Il Contratto di Sviluppo – ha concluso Calenda – diventa una leva anche per la modernizzazione del tessuto industriale in armonia e coerenza con quanto disposto dal Piano Industria 4.0“.

Nell’ambito dei Contratti di sviluppo, dal 2011 al 2016 sono stati presentati 567 progetti, sono state 85 le iniziative finanziate per un totale di investimenti pari a 3 milioni di euro e di agevolazioni pari a 1,6 milioni di euro, un quadro che ha generato o salvaguardato un totale di 48.489 posti di lavoro.

Commercio, sviluppo industriale, trasformazione dei prodotti agricoli, turismo e tutela ambientale le aree di attività in cui sono stati erogati i Contratti di sviluppo. Questi, ha affermato l’ad di Invitalia Domenico Arcuri, sono “il principale strumento di incentivazione destinato alle imprese che, singolarmente o in forma associata, intendono realizzare investimenti di grande dimensione nel nostro Paese”. Arcuri ha auspicato che i Contratti di sviluppo possano “continuare a contribuire ad accelerare i segnali di crescita fatti registrare dall’economia italiana negli ultimi anni”.