Pubblicato il 13 Novembre 2025

Trasformazione, innovazione e la forza inconfutabile dei dati: questi sono stati gli ingredienti che hanno animato la due giorni di MOST, tenutasi a Roma lo scorso 11 e 12 novembre. L’evento ha rappresentato un’occasione per fotografare lo stato dell’arte della mobilità in Italia, guardando al futuro con l’ottica suggerita dal titolo: “L’innovazione che unisce”.

Il Forum, che ha visto la partecipazione congiunta di istituzioni, università e imprese, non ha rappresentato una semplice rassegna, bensì la presentazione ufficiale dei risultati raggiunti in tre anni di intensa attività di ricerca, configurandosi come un laboratorio di confronto per tracciare il percorso evolutivo sia del trasporto passeggeri che di quello merci.

L’evento nazionale è stato il frutto di una collaborazione su vasta scala che ha coinvolto ricercatori ed esperti, impegnati in diversi progetti di ricerca e sviluppo. La struttura, che opera in modalità “Hub & Spoke” con 14 poli di ricerca, coinvolge nello specifico 24 università, il CNR e 24 imprese, con un investimento iniziale di 378 milioni di euro nei primi tre anni.

La vera forza di questa iniziativa risiede proprio nella matrice comune di cooperazione tra il mondo accademico, l’apparato industriale e la politica, elementi indispensabili per affrontare le profonde trasformazioni in atto nel settore.

Tecnologia e prototipi: le due costanti del dibattito

Gli incontri e le discussioni si sono svolti attorno a due costanti imprescindibili: l’adozione della tecnologia avanzata e l’imperativo della sostenibilità ambientale. Presso l’Auditorium della Tecnica, sede dell’evento, nel corso delle due giornate sono stati esposti più di 30 prototipi, che spaziano dalle citycar elettriche ai treni alimentati a idrogeno.

Il dibattito, invece, si è articolato in diversi panel che hanno esplorato ogni modalità di trasporto, coprendo una gamma vasta di tematiche: dalla guida autonoma all’impiego dei droni, dalle infrastrutture intelligenti fino allo sviluppo di nuovi materiali per i veicoli, includendo anche la robotica, le soluzioni per la logistica e l’ottimizzazione del traffico. Grande attenzione è stata dedicata alla transizione energetica.

Inoltre, l’evento ha messo in luce 30 startup accelerate da MOST, sostenute con oltre 4,5 milioni di euro.

La crisi di decarbonizzazione nel trasporto stradale

A supporto di queste discussioni, la base analitica è stata fornita dai risultati prodotti dai think tank (Osservatori MOST) dedicati ai principali ambiti della mobilità e dei trasporti. Tra questi, l’Osservatorio SUNRISE (dedicato alla mobilità su gomma) e Freight Insights (trasporto merci) hanno fornito dati cruciali per comprendere l’efficacia delle attuali politiche di decarbonizzazione.

I risultati più preoccupanti riguardano il settore del trasporto su strada, dove si registra una fase di “ricarbonizzazione”. Nonostante l’introduzione sul mercato di motori Euro 6, ibridi ed elettrici, l’efficientamento dei motori ha portato a una riduzione delle emissioni di CO2 di appena il 5% dal 2005 al 2024. Il traffico e le emissioni hanno addirittura superato i livelli del 2019, invertendo la rotta positiva osservata tra il 2005 e il 2019, soprattutto a seguito della crisi Covid.

Secondo le previsioni di Sunrise, le misure attualmente in vigore non saranno sufficienti per centrare gli obiettivi europei fissati al 2030 dal Fit for 55, che punta a una riduzione del 43%. Lo scenario più ottimistico prevede una riduzione massima del 23% rispetto agli obiettivi, e questo risultato dipenderà più dalle dinamiche del traffico che dalla mera sostituzione del parco veicolare.

Per affrontare questo divario, l’Osservatorio indica la necessità di politiche aggiuntive come un uso più esteso dei biocarburanti, la promozione di una guida più sostenibile e la riduzione delle dimensioni medie delle nuove vetture acquistate.

Logistica: crescita lenta e dominio della strada

Passando alla logistica, il Rapporto 2025 dell’Osservatorio Freight Insights mostra che il trasporto merci italiano è in crescita, con i volumi industriali che nel 2024 hanno segnato un aumento di oltre il 2%. Tuttavia, il comparto è ancora lontano dagli obiettivi di efficienza e sostenibilità e in qualità di comparto “hard-to-abate” (difficile da abbattere) e richiede strumenti mirati per sostenere la transizione energetica.

La strada mantiene un ruolo dominante, con oltre 30 miliardi di veicoli*km percorsi, anche se deve confrontarsi con carichi spesso non saturi e costi energetici in aumento. Al contrario, il trasporto ferroviario ha registrato un arretramento del 5% rispetto al 2021, frenato principalmente da limiti operativi e cantieri. Il settore marittimo, invece, ha registrato un aumento del 3,9% nel traffico container, con una connettività portuale in miglioramento (+4,9% dal 2018).

Dati interessanti emergono anche sul fronte tecnologico: il 40% delle aziende committenti prevede di introdurre l’Intelligenza Artificiale entro i prossimi tre anni per ottimizzare la pianificazione e la guida assistita.

La sfida della mobilità scolastica e la riscoperta della e-Bike

L’Osservatorio Mobisco, dedicato alla mobilità scolastica, ha focalizzato l’attenzione sul significativo flusso di spostamenti casa-scuola/università che coinvolge circa 11 milioni di studenti quotidianamente in Italia. Questi movimenti, che rappresentano il 28% del totale della popolazione che si sposta ogni giorno, risultano ancora in larga parte insostenibili in termini di congestione ed emissioni.

Nonostante il trasporto pubblico sia utilizzato da circa il 60% degli studenti universitari, permangono criticità e differenze territoriali. Nelle zone più marginali, le percentuali di utilizzo dell’auto privata superano il 30%. Preoccupa in particolare il segmento delle scuole primarie e secondarie, dove un milione di studenti si sposta ogni giorno usando l’auto privata, ossia circa 1 studente su 3. Inoltre, la capacità di attrarre l’utenza da parte del trasporto scolastico dedicato, come i bus scolastici, è in media solamente del 4%.

A chiudere il quadro, il nuovo e-book “E-Bike: il motore della mobilità sostenibile Made in Italy” ha portato una nota positiva. L’Italia si sta posizionando come protagonista nella rivoluzione delle due ruote elettriche. In soli dieci anni, la quota di mercato delle bici elettriche nel Paese è passata dal 3,4% al 20,3%. Questo settore coinvolge oltre 250 aziende e sta trainando le esportazioni: nel 2024 le esportazioni italiane di e-bike, che si distinguono per design e qualità, hanno raggiunto 150 milioni di euro, segnando una crescita del +44% rispetto al 2019.

Le sfide ancora aperte per la mobilità del futuro 

L’evento MOST 2025 ha dunque confermato la sua capacità di mettere in rete il mondo della ricerca e quello dell’impresa, evidenziando come, sebbene l’Italia sia all’avanguardia nell’innovazione tecnologica e nel design, come dimostrato dall’ascesa delle e-bike, permangano ancora sfide strutturali, dalla dominanza del trasporto su strada alla persistente dipendenza dall’auto privata per il trasporto passeggeri, che richiedono un deciso cambio di passo nelle politiche di mobilità per centrare gli obiettivi di sostenibilità.