Pubblicato il 3 Novembre 2025

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha dato il via libera ai finanziamenti destinati agli Accordi per l’innovazione, definendo i termini di apertura dello sportello e le procedure operative da seguire per la presentazione delle domande.

Questi accordi rappresentano il motore per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale che puntano a un impatto tecnologico di rilievo, focalizzando l’attenzione sull’avanzamento delle tecnologie abilitanti fondamentali, vale a dire tutte quelle tecnologie finalizzate all’avanzamento dell’innovazione multisettoriale e, di conseguenza, della competitività del Paese.

La misura, che fa seguito a un decreto adottato nel settembre 2025, rappresenta quindi un significativo investimento nell’ecosistema italiano dell’innovazione.

Per spingere questa ambiziosa roadmap tecnologica, è stata stanziata una dotazione complessiva di 731 milioni di euro a valere sul Fondo Crescita Sostenibile. Di questi, 530 milioni sono destinati specificamente all’automotive. Approfondiamo cosa si intende per “tecnologie abilitanti”, esaminando nel dettaglio la misura, dai beneficiari alla finestra per la presentazione delle domande.

La ripartizione delle risorse e i settori interessati

Le risorse a disposizione seguono una chiara strategia settoriale che copre le sfide tecnologiche più urgenti. La porzione più consistente, pari a 530 milioni di euro, è stata riservata per potenziare l’ecosistema dell’automotive e la competitività industriale nel settore dei trasporti, affiancata da investimenti cruciali in materiali avanzati, robotica e semiconduttori.

A completamento di questo quadro, un ulteriore stanziamento di 201 milioni di euro è indirizzato verso frontiere tecnologiche emergenti, ovvero le tecnologie quantistiche, le reti di telecomunicazione, inclusi i cavi sottomarini essenziali per la connettività globale, e le applicazioni avanzate di realtà virtuale e aumentata.

Coerentemente con l’obiettivo di coesione e riequilibrio territoriale, il MIMIT ha introdotto un vincolo stringente: il 34% del totale delle risorse finanziarie deve obbligatoriamente sostenere progetti interamente localizzati nelle otto regioni del Mezzogiorno, ovvero Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia.

I beneficiari dei finanziamenti

La platea dei beneficiari è ampia e include le imprese che esercitano attività industriali e di trasporto, comprese le artigiane e le ausiliarie, ma anche centri e organismi di ricerca, riconoscendo così il ruolo fondamentale della collaborazione tra il mondo industriale e quello scientifico.

Interventi ammissibili e struttura degli incentivi

La soglia minima di spesa ammissibile per un singolo progetto è fissata a 5 milioni di euro, con un tetto massimo di 40 milioni di euro.

Il sostegno finanziario, più nel dettaglio, si articola in una combinazione di strumenti.

In primo luogo, è previsto un contributo diretto alla spesa (a fondo perduto), la cui intensità varia in base alla dimensione aziendale: si va dal 45% per le piccole imprese, al 35% per le medie, fino al 25% per le grandi imprese. A questo incentivo può aggiungersi, in determinate circostanze, un finanziamento agevolato che copra fino al 20% delle spese ammissibili.

Gli organismi di ricerca, invece, vantano agevolazioni specifiche, ricevendo il 50% di contributo diretto per le attività di ricerca industriale e il 25% per quelle di sviluppo sperimentale.

Inoltre, è stato introdotto un meccanismo di premialità per stimolare la collaborazione e lo sviluppo territoriale. Nel dettaglio, è previsto un incremento del contributo diretto alla spesa pari a 15 punti percentuali aggiuntivi per i progetti che soddisfano determinate condizioni, come la partecipazione di almeno una PMI, una solida collaborazione con organismi di ricerca, pari ad almeno il 10% dei costi, o la realizzazione integrale nelle regioni del Sud Italia, a esclusione dell’Abruzzo.

Si sottolinea, inoltre, che la selezione non si baserà unicamente sulla qualità dell’idea, ma anche sulla solidità finanziaria del proponente: la graduatoria sarà dunque determinata dal punteggio ottenuto in relazione a indicatori aziendali di affidabilità finanziaria.

Le modalità per la presentazione delle domande

Nonostante l’apertura alla collaborazione, esistono regole precise per la presentazione delle domande.

Ogni singola impresa può presentare una sola istanza, sia in veste di proponente unico che come capofila di un progetto congiunto. Tuttavia, non vi sono restrizioni per la partecipazione come soggetti coproponenti in più iniziative, a patto che l’impegno complessivo rispetti la soglia del 60% del fatturato aziendale.

Per gli organismi di ricerca, la struttura di partecipazione è più flessibile: possono concorrere a più progetti congiunti, a condizione che l’istanza avvenga tramite proprie unità interne dotate di autonomia gestionale, come istituti o dipartimenti universitari. Ciascuna di queste unità, però, potrà partecipare a un solo progetto per ognuna delle specifiche aree di intervento richiamate dal bando.

La corsa ai finanziamenti si aprirà ufficialmente alle ore 10:00 del 14 gennaio 2026 e si chiuderà alle ore 18:00 del 18 febbraio 2026. La piattaforma telematica designata per l’invio delle domande è gestita da Mediocredito Centrale S.p.A. in qualità di Gestore del Fondo Crescita Sostenibile.

Per maggiori informazioni sul bando consulta la documentazione nel sito ufficiale del Mimit.