Pubblicato il 15 Novembre 2021

Stop alla vendita dei veicoli a motorizzazione tradizionale entro il 2035: è questo l’accordo cui sono giunte, in occasione di Cop26 – la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – alcune case costruttrici del settore automotive.

La decisione arriva in riferimento a Fit For 55, il pacchetto di misure Ue che mira a una netta riduzione delle emissioni di qui ai prossimi decenni.
Eppure, alcuni marchi e diversi Paesi hanno deciso di non aderire, come nel caso dell’Italia e di alcuni degli altri principali mercati europei (Germania, Francia, Spagna).

Le ragioni del “no” italiano sono state in parte spiegate da Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, in una sua intervista al Corriere della Sera: secondo il ministro è opportuno affrontare la transizione ecologica con un approccio neutrale, non rendendola sinonimo di elettrificazione e non bocciando in modo pregiudiziale altre strade che permettano un minore inquinamento.
Per Giorgetti, come ribadito nell’intervista, non bisogna cadere “in trappole ideologiche”, perché “non serve all’ambiente, alle nostre imprese e ai consumatori”. Il percorso da seguire deve invece “essere razionale”.