Pubblicato il 9 Giugno 2021

Servosterzo, freni, tachigrafo digitale. Tutti questi componenti auto sono accomunati da un unico elemento indispensabile alla loro costruzione: i semiconduttori, ovvero i chip necessari per pilotare e controllare un determinato aspetto delle moderne autovetture.
Ma la catena di approvvigionamento si è interrotta e le ragioni sono da ricercarsi nella crisi economica e sanitaria legata al Covid-19: il calo della domanda di auto durante il lockdown e il corrispondente aumento di quella dei prodotti di elettronica hanno comportato uno spostamento della produzione di chip a favore di questi ultimi. E quando l’industria dell’auto ha ripreso velocità nell’ultimo trimestre del 2020, si è ritrovata in coda dietro ai vari Apple, Samsung, LG, Panasonic.

Un duro colpo per il mondo dell’automotive, costretto addirittura a ritardare la produzione di alcune categorie di veicoli.

Da diversi mesi le case automobilistiche, supportante anche dalle associazioni di categoria, hanno lanciato l’allarme di un calo della produzione con pesanti effetti anche sui ricavi delle aziende.

Stime recenti molto poco incoraggianti, mostrano che la crisi dei semiconduttori impedirà infatti alle case automobilistiche di produrre 3,9 milioni di veicoli a livello globale nel 2021 (pari a circa 110 miliardi di dollari di ricavi). Una perdita, peraltro, in forte aumento rispetto alla stima di gennaio di 2,2 milioni di veicoli e di 61 miliardi di dollari.

Acea chiede l’intervento dell’Ue per coordinare le forniture

Anfia, Federauto e Unrae hanno comunicato che i dati di maggio del mercato auto evidenziano grosse difficoltà a risollevarsi dalla crisi e annullano il tentativo di ripresa dei mesi scorsi sostenuto dagli incentivi. E tra i fattori che contribuiscono ad aggravare le condizioni del settore, figura proprio la crisi della fornitura dei semiconduttori, che sta generando un ritardo nella consegna delle vetture nuove.

L’ACEA – European Automobile Manufacturers’ Association ha scritto una lettera a Thierry Breton, il commissario europeo per il mercato interno, per attirare l’attenzione sulla gravità del problema della carenza di semiconduttori che i produttori e i fornitori di autoveicoli in Europa stanno affrontando in questo momento.

L’associazione ha spiegato che tale fenomeno ha portato a interruzioni parziali o complete della produzione di autoveicoli in molti stabilimenti di produzione europei e non solo. Tutto indica che tale situazione persisterà per molti mesi e, in conseguenza, i volumi di produzione saranno notevolmente inferiori alle attese. Un meccanismo che influirà anche sull’occupazione.
L’Acea chiede quindi un intervento da parte della Commissione per aumentare e coordinare le forniture di semiconduttori al fine di colmare le difficoltà dei produttori europei, che risultano svantaggiati rispetto a quelli asiatici o statunitensi.