Pubblicato il 8 Novembre 2021

Decarbonizzazione dei trasporti: a che punto siamo? Secondo i ricercatori del Politecnico di Milano l’andamento in Italia è positivo ma si può fare di più: bisogna accelerare la corsa alla mobilità sostenibile.

Nel mondo, i trasporti rappresentano la seconda voce “produttrice” di emissioni di gas a effetto serra (GHG – Greenhouse Gases). Parliamo nel 2018 di 8,2 miliardi di tonnellate sulle 49 totali, in aumento del 79% rispetto al 1990. In Italia va ancora peggio: la mobilità è in testa ai responsabili delle emissioni di GHG con 104 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, per il 93% dovuti agli spostamenti su strada. Non stupisce dunque il focus dell’Ue, e di conseguenza del Governo italiano, sulla mobilità sostenibile.

Mobilità pulita, sicura e connessa è il motto delle politiche comunitarie. Tante iniziative, culminate nel recente maxi pacchetto “Fit for 55” che punta a ridurre le emissioni del 55% al 2030 e del 100% al 2050.

La strategia italiana del PNRR: gli obiettivi entro il 2030

Secondo lo Smart Mobility Report 2021 dell’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, sul fronte italiano siamo in attesa di concretizzare il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Tra le 6 missioni previste dal piano, la mobilità sostenibile trova spazio all’interno della seconda voce, denominata “Rivoluzione verde e transizione energetica”. La missione copre il 30% delle risorse complessive del PNRR e contiene a sua volta il componente “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, che vale 23,78 miliardi di euro. Di questi, ben 8,58 miliardi (36% del totale) sono destinati alla transizione sostenibile del trasporto locale.

0,74 miliardi di euro andranno all’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici: 500 punti di ricarica rapida in autostrada (175 kW) e 755 nei centri urbani (90 kW). La missione è raggiungere entro il 2030 circa 31.500 punti di ricarica rapida pubblici pronti ad alimentare circa 6 milioni di veicoli elettrici del parco circolante.

La mobilità elettrica italiana nel 2020

Oggi in Italia circolano 200.000 auto elettriche, il doppio di quelle che si contavano nel 2020, quasi il triplo del 2019. Insomma, la crescita della mobilità green è sorprendente: quasi 60.000 auto elettriche immatricolate nel 2020, al +251% rispetto al 2019.

I veicoli acquistati risultano così suddivisi: 32.500 BEV (Battery Electric Vehicle): +203%; 27.375 PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle): +334%.

In termini relativi, si tratta del 4,3% sul totale delle immatricolazioni, in aumento 3,4% rispetto all’anno precedente.

Le buone performance della mobilità green riguardano soprattutto il Nord Italia, dove è stato immatricolato il 67% delle auto elettriche acquistate nel 2020. Il 26% riguarda le regioni del Centro e il 7% si colloca al Sud. Il tutto, con una distribuzione molto eterogenea che rispecchia il diverso grado di diffusione delle infrastrutture di ricarica ad accesso pubblico e degli incentivi locali all’acquisto/utilizzo dei veicoli elettrici.

Lo situazione sharing mobility

Una tendenza importante della nuova mobilità italiana è rappresentata dalla condivisione. La sharing mobility, infatti, ha confermato nel 2020 una certa vitalità, soprattutto per quanto riguarda scooter (+45%) e monopattini (attenzione: +665%), mentre auto e bici sono in calo o stazionarie. Si tratta di veicoli in parte o totalmente elettrificati: questo conferma la sinergia tra elettrificazione e condivisione, con l’unica eccezione delle auto (più che dimezzate rispetto al 2019).

Bene soprattutto la flotta di scooter, che a fine 2020 conta a 7.360 unità. Sebbene si tratti di un mercato “giovane”, siamo passati da 11 servizi di kick-scooter sharing in 3 città italiane a 64 servizi in 30 centri urbani.

Le biciclette elettriche crescono del 44%, i motocicli del 210% e i bus del 49%.