Pubblicato il 23 Aprile 2024

Per la prima volta una nave del gruppo Grimaldi viene esposta permanentemente presso la sede dell’agenzia Onu a Londra.

Chiunque visiti il quartier generale dell’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale), potrà vedere in bella mostra un modellino in scala della nave Eco, donato dal gruppo Grimaldi della cui flottiglia fa parte.

Le caratteristiche di ECO

La nave ha il pregio di appartenere al gruppo delle 14 RO-RO della classe GG5G (Green 5th Generation), in grado di trasportare il doppio del carico per ogni viaggio ed emettere la metà di CO2 per unità di carico rispetto alla precedente generazione di navi.

Questi vantaggi per l’ambiente sono dovuti all’insieme delle molteplici soluzioni tecnologiche istallate a bordo che, per altro, hanno procurato alla classe GG5G numerosi premi. Tra l’altro la Eco durante le operazioni portuali utilizza l’energia immagazzinata dalle mega batterie al litio presenti a bordo della potenza totale di 5 MWh, raggiungendo così l’obiettivo “Zero emission in port”.

Queste batterie, che garantiscono le zero emissioni in porto, si ricaricano durante la navigazione grazie agli shaft generator e a 350 m2 di pannelli solari.

La consegna, da parte dell’Amministratore delegato del Gruppo Grimaldi, Emanuele Grimaldi, al segretario generale dell’IMO Arsenio Dominguez è stata effettuata alla presenza di Inigo Lambertini, Ambasciatore d’Italia nel Regno Unito e Rappresentante Permanente dell’Italia presso l’IMO, e Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e della Guardia Costiera.

Durante la cerimonia è stata colta l’occasione per sottolineare l’importanza dell’ammodernamento delle flotte mondiali, per ottenere la decarbonizzazione, di cui un ottimo esempio è la classe GG5G.

La proposta del Fund & Reward

Si spera che vengano dettate misure internazionali come quella da poco inoltrata  all’IMO dall’ICS (International Chamber of Shipping), presieduta dallo stesso Emanuele Grimaldi: uno schema globale di tipo “fund&reward” che includerebbe la costituzione di un fondo IMO per la transizione energetica, incrementato dalle compagnie armatoriali in base alle emissioni di CO2 prodotte dalle proprie navi.

Il fondo dovrebbe essere usato per ridurre il divario di costo tra i nuovi carburanti green e quelli convenzionali, sia per assegnare alle compagnie che sceglieranno di utilizzare i primi, riconoscimenti economici in misura alle emissioni di gas serra così risparmiate, sia per aiutare la transizione energetica nei Paesi in via di sviluppo.