Pubblicato il 14 Marzo 2024

Il progetto Fenice, coordinato da Enea e al quale partecipano dieci partners, tra cui il Centro Ricerche Fiat, ha dato un primo risultato: un materiale composito che servirà a costruire le nuove custodie per batterie al litio per i veicoli elettrici.
Con queste custodie le batterie saranno più sicure, con un minore impatto ambientale e più efficienti.

Il prototipo e le sue caratteristiche

L’azienda italiana Crossfire, che ha partecipato al progetto, ha brevettato un pre-peg, cioè un tessuto di rinforzo o fibre che sono state impregnate a macchina con un sistema di resine pre-catalizzate, che è anche riciclabile, e che fornisce un‘ulteriore scelta nella realizzazione dei box per le batterie.
I prototipi di box batteria, realizzati nell’ambito del progetto Fenice, useranno la nuova resina sviluppata da Crossfire che risponde alla sfida tecnologica di ridurre il peso dei veicoli, soprattutto quelli elettrici, per accrescerne l’autonomia e limitare le emissioni di CO2.

Questa resina è stata sviluppata partendo da PET, il materiale plastico con cui sono fatte le bottiglie.
Sfruttando un nuovo design e una innovativa formula, questo materiale risulta essere adatto alla produzione di diversi componenti strutturali delle auto elettriche, e, in particolar modo, per la costruzione dei contenitori delle batterie.
Quest’involucro costituito da diversi strati alternati di materiale composito, fibrorinforzato e alluminio, presenta una forte resistenza al fuoco, il che fornisce un più alto livello di sicurezza.

Le ulteriori sperimentazioni

Il progetto Fenice verificherà il possibile uso di materiali simili o similari in altri settori quali nautico, ferroviario, eolico ed edile. A tale proposito un’azienda italiana, specializzata nello sviluppo delle motociclette, ha già sperimentato l’impiego di questi nuovi contenitori per batterie su circuiti di gara e presto li sperimenterà su veicoli da strada.

C’è da tener conto che i materiali adoperati devono essere prodotti in tempi brevi e non devono creare scarti nocivi. Devono, inoltre, essere a basso costo e riciclabili e prevalentemente scaturire da una filiera europea. Per tali ragioni il mercato dei materiali leggeri compositi sta avendo una crescita esponenziale.