Pubblicato il 11 Maggio 2022

“È necessario stimolare l’uso del trasporto pubblico. Una recente indagine dell’Istat mostra segnali di un’inversione di tendenza e bisogna cogliere il momento. È perciò necessario stimolare la domanda di mobilità sostenibile, come il Governo ha fatto di recente introducendo il bonus sugli abbonamenti, disincentivare l’uso dell’auto e creare piattaforme digitali per facilitare la pianificazione degli spostamenti e la scelta dei mezzi anche in base alle emissioni inquinanti e climalteranti prodotte”.

Così il ministro Enrico Giovannini, intervenendo nel corso dell’evento di presentazione del Rapporto “Verso un nuovo modello di mobilità locale sostenibile”, realizzato dagli esperti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che traccia la strada per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità fissati dall’Europa al 2030 attraverso una serie di proposte sottoposte agli enti locali, agli operatori di settore, ai sindacati e le organizzazioni di categoria.

In particolare l’obiettivo è spostare il flusso più grande possibile di utenti che stano riprendendo a spostarsi abitualmente dopo i due anni di pandemia, dal trasporto privato a quello pubblico o “condiviso”, favorendo dunque una riduzione delle emissioni e dell’inquinamento e riducendo i problemi di congestione del traffico.

Il Rapporto parte fotografando la situazione attuale della mobilità locale, che vede in particolare le grandi città italiane caratterizzate da una bassa domanda di mobilità urbana sostenibile, soprattutto a Roma, Palermo e Torino, ancora molto congestionate nel confronto con città europee di pari dimensioni, a causa dell’elevato tasso di motorizzazione.

Dobbiamo fare i conti con una qualità del servizio pubblico locale piuttosto bassa, in particolare in alcune regioni del Centro e del Mezzogiorno, con collegamenti scarsi, vetustà del parco mezzi e basso livello di digitalizzazione dei servizi. Sebbene in crescita, inoltre, la mobilità condivisa e quella ciclabile presentano ancora forti ritardi rispetto ad alcune realtà europee.

Le azioni chiave per una mobilità locale sostenibile

Per raggiungere i principali obiettivi strategici delineati nell’Agenda europea 2030 per rendere la mobilità locale sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale il Rapporto individua in particolare alcune azioni chiave:

  • aumento di almeno 10 punti percentuali del ricorso a sistemi di mobilità sostenibile e calo del tasso di motorizzazione;
  • riduzione della congestione nelle principali aree urbane;
  • dimezzamento del divario territoriale in termini di accessibilità, efficienza e qualità del trasporto pubblico;
  • miglioramento dell’accesso ai mezzi pubblici e della soddisfazione dell’utenza;
  • sostituzione totale degli autobus di classe inferiore a Euro 5 e transizione verso veicoli a emissioni zero, in linea con gli impegni di decarbonizzazione del settore;
  • riduzione delle emissioni di gas climalteranti e di inquinamento dell’aria;
  • diffusione dell’approccio Mobility as a Service (MaaS).


Incentivi e disincentivi per stimolare domanda e offerta

Tra gli strumenti individuati, il Rapporto distingue quelli per stimolare la domanda, quelli che mirano a rendere più efficiente e sostenibile l’offerta e migliorare la governance dei servizi di trasporto e mobilità collettiva.

I primi includono incentivi (monetari e non) per favorire il ricorso al trasporto pubblico locale o altre forme di mobilità sostenibile, nonché disincentivi (monetari e non) all’utilizzo del mezzo privato, campagne di comunicazione e altre misure che possono incidere sui comportamenti individuali, non ultima la sensibilizzazione sugli aspetti negativi legati all’uso dell’auto privata e sui benefici prodotti dalla scelta di mezzi di mobilità sostenibile, l’uso di strumenti di pianificazione che evitino picchi di congestione della viabilità.

Sul lato dell’offerta di mobilità, gli strumenti comprendono maggiori finanziamenti al Trasporto Pubblico Locale (TPL), investimenti infrastrutturali (tram, metropolitane e ferrovie urbane) per aumentare l’offerta di modalità su ferro, nodi di trasporto rafforzati per favorire l’intermodalità, ciclovie e percorsi ciclopedonali, sostituzione dei mezzi più inquinanti con quelli elettrici o a idrogeno, interventi per integrare, anche grazie a piattaforme digitali, i servizi di mobilità a livello locale, miglioramento della regolamentazione, rafforzamento del ruolo del mobility manager, miglioramento delle modalità di affidamento e di gestione del servizio.

 

Non solo PNRR: investimenti e iniziative del Mims

Per quanto riguarda invece più strettamente le iniziative messe in campo dal Mims in tema di investimenti per lo sviluppo della mobilità sostenibile, il ministro Giovannini ha ricordato come il PNRR, Piano Complementare, la Legge di Bilancio 2022 e il Fondo Sviluppo e Coesione 21-27, prevedano investimenti totali per il trasporto rapido di massa pari a 8,7 miliardi di euro.

PNRR e Piano Complementare prevedono inoltre 3 miliardi per autobus green urbani ed extraurbani, 600 milioni per nuovi treni TPL, 200 milioni per la costruzione di piste ciclabili nei centri urbani e 40 milioni per le sperimentazioni di Mobility as a Service.

Riguardo le attività di ricerca e proposta di politiche istituzionali sul tema, il Mims ha rilanciato e potenziato l’Osservatorio sul TPL, pubblicato il Rapporto sulla Decarbonizzazione dei trasporti, è di prossima uscita il Piano Nazionale Mobilità Ciclistica e si sta lavorando al nuovo Piano generale dei trasporti e della logistica.