Pubblicato il 5 Novembre 2020

In arrivo 30 miliardi  per il piano Transizione 4.0. Lo annuncia il ministro allo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, in apertura degli Energy Talk organizzati da Corriere della sera e Rcs Academy.

Transizione 4.0, precisa il ministro, è l’evoluzione del piano Industria 4.0 per accompagnare le imprese italiane nella transizione digitale e tecnologica verso modelli di business sostenibili.

Le risorse saranno messe a punto dal Mise con un programma pluriennale che potrà contare sulle risorse del Recovery fund. I fondi daranno continuità agli incentivi previsti dal pacchetto 4.0 (credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design e credito d’imposta formazione 4.0) oltre a una serie di novità.

“Un pacchetto relativo al credito d’imposta per ricerca & sviluppo e design — aggiunge Patuanelli — oltre a quello relativo all’innovazione nella formazione del personale e degli imprenditori stessi».

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, dovrebbe prevedere uno spettro più ampio dei beni oggetto di agevolazione, con incentivi su tre anni. Secondo le prime indiscrezioni, il periodo di compensazione del credito d’imposta dovrebbe ridursi da 5 a 3 anni e a un anno per aziende con ricavi fino a 5 milioni. Nel 2021 potrebbero anche alzarsi le soglie dell’incentivo sia per i beni materiali che immateriali, mentre per gli altri beni strumentali potrebbe essere riconosciuto un credito d’imposta del 6% alle imprese con ricavi fino a 5 milioni.

Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design

Il credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design, punta a stimolare la spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, favorendo i processi di transizione digitale, economia circolare e sostenibilità ambientale.

Si parla di un 12% delle spese agevolabili nel limite massimo di 3 milioni di euro per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

Alle attività di innovazione tecnologica che puntino su prodotti o processi di produzione innovativi è riconosciuto un credito d’imposta del 6% delle spese agevolabili su un tesso massimo di 1,5 milioni di euro e di un 10% (sempre su 1,5 milioni di euro) per le attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0. Per le attività di design e ideazione estetica il credito d’imposta è riconosciuto per il 6% delle spese agevolabili nel limite massimo, ancora una volta, di 1,5 milioni di euro. In questo caso, l’incentivo si applica alle spese sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.

Credito d’imposta formazione 4.0

Punta a incentivare gli investimenti delle aziende nella formazione del personale sui temi relativi alla trasformazione tecnologica e digitale. Si parla, nello specifico, del 50% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 300mila euro per le piccole imprese, del 40% nel limite massimo annuale di 250mila euro per le medie imprese e del 30% nel limite massimo annuale di 250mila euro per le grandi imprese.

La misura sale al 60% nel caso in cui i destinatari della formazione ammissibile rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati, e può essere applicata in generale alle spese sostenute nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.