Pubblicato il 25 Febbraio 2021

L’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA), la Federazione per i trasporti e l’ambiente (T&E) e l’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) hanno chiesto ai commissari dell’UE per il clima, i trasporti, l’industria e l’energia di rivedere la legge sui punti di ricarica per i combustibili alternativi per il 2024 e il 2029.

Attraverso una lettera, le case automobilistiche, gli ambientalisti e i gruppi di consumatori chiedono di fissare obiettivi ambiziosi per la diffusione di punti di ricarica per veicoli elettrici per inviare un segnale forte ai consumatori.

La crescente vendita di veicoli elettrici a cui l’Europa sta assistendo, dovrebbe essere seguita da uno sviluppo contestuale dei punti di ricarica pubblici anche per garantire la necessaria certezza all’industria automobilistica ma anche agli operatori di rete, agli operatori di infrastrutture di ricarica e alle società di trasporto. La proposta aiuterebbe inoltre la creazione di un milione di posti di lavoro in tutto il continente e aiuterebbe l’UE a raggiungere i suoi obiettivi climatici.

I gruppi hanno invitato la Commissione europea a proporre la sostituzione della direttiva con un regolamento in quanto aiuterebbe ad armonizzare gli standard di ricarica, i metodi di pagamento per i consumatori, la trasparenza delle tariffe, la manutenzione e altre questioni in tutto il mercato comune dell’Ue. Un regolamento consentirebbe anche una rapida attuazione dei nuovi obiettivi, mentre una direttiva richiederebbe il loro recepimento nel diritto nazionale, che può richiedere anni.

I gruppi chiedono che il numero di caricabatterie accessibili al pubblico dovrebbe aumentare in linea con il numero di veicoli elettrici sulla strada. L’UE dovrebbe poi affrontare le crescenti esigenze dei conducenti di veicoli elettrici con accesso scarso o nullo alla ricarica privata, nonché ai taxi elettrici e ai servizi di ride-hailing, fissando obiettivi per caricatori veloci e ultraveloci nelle aree urbane. La legge dovrebbe anche fissare un obiettivo di circa 1.000 stazioni di idrogeno entro il 2029.