Pubblicato il 4 Aprile 2022

Mantenimento della competitività della filiera a livello globale; rafforzamento dell’identità regionale; un’azione efficace verso una maggiore sostenibilità del sistema anche grazie all’uso di carburanti rinnovabili.

Questi gli obiettivi principali del Manifesto per una mobilità sostenibile, con carburanti rinnovabili, sotto il profilo ambientale, economico e sociale, da perseguire con una transizione verso la neutralità tecnologica, elaborato dalla Regione Lombardia e sottoscritto dal Cluster lombardo della Mobilità e dal Cluster Aerospazio Lombardia.

“L’importanza di questo documento sta nei contenuti e nel metodo di elaborazione. Una proposta con cui intendiamo costruire insieme un’alternativa – ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana –. Tutti vogliamo andare verso decarbonizzazione e sviluppo sostenibile, ma salvaguardando la filiera dell’automotive e dell’aerospazio insieme a tutte le sue realtà produttive, assolutamente rilevanti, che gravitano in questi settori”.

Insieme ai rappresentanti di Cluster Lombardo Mobilità e Cluster Aerospazio Lombardia, il documento è stato sottoscritto da UNEM – Unione Energie per la Mobilità, Assopetroli, Assogasliquidi – Federchimica, Federmetano, Assogasmetano ed ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica e Confindustria energia ed Eni e presentato nel corso di un incontro presso la Regione Lombardia.


Impatto e rischi della transizione ecologica

L’incontro è stato occasione per analizzare anche l’impatto e gli obiettivi della transizione ecologica. Approfondendo, da un lato, gli elevati rischi e costi per la Lombardia di un perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale avulso dal contesto economico e sociale di riferimento.

Individuando, dall’altro, nella neutralità tecnologica il principio che dovrà pragmaticamente e gradualmente accompagnare il processo di trasformazione a tutti i livelli. Preservando il patrimonio di esperienza, competenza e professionalità che contraddistingue il sistema lombardo.


Manifesto a supporto della filiera Automotive

I lavori hanno portato alla definizione e condivisione di un ‘Manifesto a supporto della filiera Automotive’.

Il documento sigilla lo sforzo comune dei partecipanti per dare risposte alla sfida della transizione energetica mantenendo la competitività della filiera a livello globale. Rafforzandone l’identità regionale, attraverso l’individuazione e il sostegno di soluzioni concrete e adottabili in tempi brevi.

In questo modo si potrà arrivare a una decarbonizzazione del settore della mobilità sostenibile anche sotto il profilo economico e sociale.


Trarre vantaggio da tutte le tecnologie

“La mobilità sostenibile, nelle sue declinazioni ambientali, sociali ed economiche deve trarre vantaggio da tutte le tecnologie disponibili per soddisfare le diverse necessità del cliente finale. Auspichiamo quindi – ha dichiarato Saverio Gaboardi, presidente Cluster lombardo Mobilità – che non venga disatteso il principio della neutralità tecnologica”.

A fianco dei veicoli elettrici a batterie ricaricabili o alimentati con idrogeno, è necessario prevedere anche i veicoli dotati di motori endotermici funzionanti con carburanti non fossili o a basso contenuto di carbonio.

Questo approccio ‘mixed technology’ – ha spiegato Gaboardi – attenuerebbe molto la perdita di occupazione che in Lombardia sarebbe di 18/20 mila unità e allontanerebbe il rischio di un grave deterioramento della competitività della filiera della componentistica automotive regionale, che è al secondo posto in Italia e stabilmente al quinto posto in Europa.


Fra le proposte lombarde anche i carburanti rinnovabili

Le proposte inserite nel Manifesto si fondano sul principio della neutralità tecnologica che attribuisce pari dignità e sostegno a tutte le trazioni. Compresi i motori endotermici evoluti e/o alimentati con carburanti ronnovabili non fossili o a basso contenuto di carbonio, prodotti da scarti o rifiuti, e motori elettrici. In particolare:

1. Adesione agli obiettivi di miglioramento climatico, purché condivisi e in linea con l’Agenda delle Nazioni Unite. Evitando accelerazioni non necessarie e soprattutto potenzialmente rischiose per la tenuta economica e sociale del sistema nazionale.

2. Conseguente rimodulazione del pacchetto climatico della Commissione europea nei contenuti e nelle tempistiche di attuazione. Anche con riguardo alla revisione della regolamentazione sulle emissioni di CO2 di auto e veicoli commerciali nuovi.

3. Definizione di un quadro normativo e regolamentare inclusivo, neutrale, chiaro e stabile. Derivante da una strategia di decarbonizzazione aperta al mantenimento ed evoluzione delle tecnologie esistenti (Euro 7). Ed alla valorizzazione delle nuove soluzioni.

4. Focalizzazione nella definizione delle policy sui vettori energetici alternativi (energia elettrica, GPL e i suoi sviluppi bio e rinnovabili, metano e biometano, idrogeno, e-fuel e carburanti da biomasse, biocarburanti utilizzati anche in purezza). Valutandone i parametri di prestazione e ambientali nell’arco dell’intero ciclo di vita (adottando una metodologia Life Cycle Assessment – LCA, dalla produzione all’esercizio incluso lo smaltimento).

5. Introduzione di un traguardo intermedio al 2030 per valutare l’evoluzione delle tecnologie alternative disponibili. Come sostenuto anche da ACEA (Associazione Europea Costruttori di veicoli).

Tutti gli aderenti al Manifesto si sono impegnati a proseguire nell’individuazione di soluzioni concrete e adottabili in tempi brevi. Per una decarbonizzazione del settore della mobilità sostenibile anche sotto il profilo economico e sociale.