Pubblicato il 8 Giugno 2020

Il Covid-19 non ha rappresentato uno stop alla collaborazione tra PMI Italiane e importanti aziende cinesi, soprattutto sui temi legati alla mobilità. Nell’anno del 50ensimo anniversario della partnership, il lockdown ha rappresentato un’occasione per accrescere le possibilità di collaborazione e scambio tra il Cluster Tecnologico Nazionale dei Trasporti e la Cina.

Durante i mesi di stop – spiega il Presidente Enrico Pisino alla Città Della Scienza · Centro Internazionale Per Il Trasferimento Tecnologico Casa Cina – le attività pianificate sono continuate a distanza.

Sono stati poi affrontati alcuni temi specifici della pandemia come ad esempio le tecnologie per realizzare in automatico o in remoto operazioni di sanificazione di ambienti aperto o chiusi come ospedali, scuole ma anche autobus e automobili.

Siamo venuti a conoscenza di sviluppi recenti nel campo dei rover per la disinfestazione a guida remota o autonoma di assoluta frontiera tecnologica. Robot in grado di realizzare e certificare la pulizia e la sanificazione di ambienti con una moltitudine di tecnologie ciascuna adatta ai diversi contesti (scuole, ospedali, aeroporti, piazze, giardini, strade, etc).

La collaborazione con altri Paesi riveste per noi un ruolo fondamentale. Guardare a Paesi che oggettivamente sul fronte tecnologico sono un passo avanti all’Italia e continuano a investire è d’obbligo per garantire un sano sviluppo del nostro ecosistema e del nostro paese. Quindi ad esempio dovremmo fare molta attenzione al tema della produzione di componenti e garantire sia la filiera della conoscenza sia quella produttiva.

Per noi la Cina rappresenta sicuramente uno dei modelli più interessanti nell’ambito della mobilità sostenibile e della digitalizzazione.

Le sfide del trasporto post Covid-19

L’impatto del Covid-19 per il settore è stato drammaticamente devastante così come per molti altri comparti industriali. Gli effetti economici e le ripercussioni finanziarie di questa crisi su un comparto mediamente caratterizzato da utili molto limitati e grandi investimenti, sono facili da intuire.

Eravamo, e uso l’imperfetto perché il post Covid è ancora tutto da definire, in una fase di grande trasformazione e di importanti investimenti già pianificati. Basti pensare alle strategie legate al comparto auto con la transizione all’elettrico per lo sviluppo di una mobilità connessa e intermodale, per lo sviluppo del veicolo a guida autonoma. Credo fermamente che questi investimenti saranno ripianificati alla luce delle ferite e delle azioni di sostegno concrete che saranno messe in campo dai governi e per quanto ci riguarda dall’Italia.

Auspico l’attenzione per un settore non solo tra i più rilevanti da un punto di vista economico e sociale ma tra i più importanti se non il più importante dal punto di vista tecnologico e quindi strategico per il Paese.

Il settore dei Trasporti dovrà essere ripensato con un approccio di sistema che consideri un bilancio tra pubblico e privato e tra le differenti modalità che garantisca una maggiore resilienza della mobilità.

È necessario innanzitutto rilanciare il mercato e poi impegnarsi in un grande progetto di investimento per una mobilità sostenibile e digitale basata su nuove infrastrutture digitali e sul re-engineering dei processi e dei servizi.

Poi ci saranno alcuni temi specifici legati a una maggiore sensibilità dei clienti al benessere come conseguenza di questa pandemia. Ad esempio la qualità e la salubrità dell’aria dell’abitacolo di veicoli (auto, autobus, treni, etc.) richiederà lo sviluppo di filtri innovativi o di nuovi sistemi di sanificazione dell’aria e degli interni. Certamente occorre sviluppare nuovi servizi per rendere sempre di più accattivante l’uso dei mezzi di trasporto pubblico o della mobilità leggera. Questo non ricorrendo a un contributo a fondo perduto ma sviluppando servizi che garantiscono la sicurezza e la salute dei cittadini.

“L’emergenza non ha fermato le attività del Cluster Tecnologico Nazionale dei Trasporti. Insieme ai suoi associati – sottolinea il Presidente – ha continuato il lavoro di informazione e networking finalizzato a supportare i diversi ambiti, dall’automotive al navale, dall’ITS al ferroviario sfruttando appieno lo smart working”.

“E così come si fa nelle gare di formula 1 quando si è in regime di safety car, ne abbiamo approfittato per pianificare la ripartenza e le attività del prossimo triennio. Finalmente siamo nelle condizioni di poterlo fare grazie allo sblocco dei cofinanziamenti previsti dal Ministero della Ricerca ma soprattutto grazie all’impegno del Team operativo coordinato dal Segretario Generale Lucio Sabbatini”.