Pubblicato il 24 Luglio 2025
Si è concluso da pochi giorni il primo incontro del Working Group (WG) del Cluster Trasporti dedicato al trasporto marittimo, conosciuto anche come WG Mare.
L’appuntamento dello scorso 21 luglio ha avuto l’obiettivo primario di raccogliere proposte e osservazioni per delineare le future direzioni e le attività prioritarie del settore, offrendo ai partecipanti un’occasione per confrontarsi sulle tematiche e sulle urgenze del comparto, al fine di predisporre un primo piano di attività da avviare già a partire dal mese di settembre.
Ad aprire i lavori, il presidente del Cluster Trasporti Ennio Cascetta, il quale ha ribadito il ruolo del Cluster nel guidare l’innovazione nei trasporti, sottolineando in merito la rilevanza dei Working Group tematici, come quello dedicato al mare, per delineare lo stato dell’arte e le prospettive del settore, specialmente alla luce delle trasformazioni disruptive in corso.
Informazioni che, come ha ricordato anche Cascetta, il Cluster Trasporti raccoglie in position paper (qui i link agli ultimi due presentati, relativi al mondo dell’automotive e al trasporto passeggeri) per proporre soluzioni o raccomandazioni sulla base di evidenze concrete.
Sono poi seguiti gli interventi del Cluster Manager Piersandro Trevisan, che ha presentato il programma dei lavori e illustrato gli obiettivi del WG Mare e il ruolo del cluster e Alessandro Iafrati (CNR Istituto dell’ingegneria del mare e comitato CISG del Cluster) che ha presentato le prime proposte di attività.
Paola Gualeni (Università di Genova e Consiglio scientifico del Cluster) ha approfondito le principali priorità del settore, enfatizzando gli ambiti chiave della sostenibilità, digitalizzazione e intermodalità ed evidenziando tra le priorità del settore l’alleggerimento dei materiali, anche nell’ottica di decarbonizzazione, le potenzialità dei carburanti alternativi e l’approccio Life Cycle Assessment (LCA) per valutare l’impatto ambientale di un prodotto/servizio considerando il suo intero ciclo di vita.
Sul piano della digitalizzazione spicca il ruolo delle tecnologie ICT (Information and Communication Technologies), con applicazioni sia di DSS (Decision Support System) – per facilitare le scelte strategiche per stakeholder e operatori – e di modellazione di un gemello digitale (Digital Twin) – per monitorare, simulare e ottimizzare le prestazioni del suo equivalente reale – che per la guida autonoma (Unmanned Guidance); tutti strumenti fondamentali per promuovere lo sviluppo e l’efficienza del trasporto marittimo.
Alla base di tutto questo, è fondamentale adottare una visione strategica e internazionale, considerando anche la varietà dei mezzi coinvolti (grandi navi, unità militari, imbarcazioni da diporto) e le relative esigenze e normative.
Il tutto senza tralasciare la rilevanza della costruzione di una solida rete di collaborazioni, come ad esempio quella con il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST), come ricordato da Alessandro Iafrati, guardando ai progetti europei per la ricerca e sviluppo anche come preziose occasioni per creare nuove partnership.
La fase centrale dell’incontro, la tavola rotonda, è stata dedicata al confronto e alla condivisione di temi, attività, progettualità e aspettative da parte di aziende e associazioni.
Il dibattito ha approfondito diverse aree chiave per lo sviluppo del settore. In particolare, è stato messo in risalto il ruolo dei porti e della logistica, sottolineando i loro progressi legati alla digitalizzazione e la conseguente necessità di investire sulla formazione del personale, inclusi i piloti, per allineare le competenze.
Si è evidenziata l’importanza della guida autonoma e della stretta integrazione tra trasporto marittimo e porti; inoltre, sono stati discussi l’impiego di sistemi ibridi (a doppio carburante) e l’utilizzo delle batterie sia sulle navi che nei porti.
Sul piano della sostenibilità, è poi emerso come le tematiche prioritarie per la nautica, in particolare per lo sviluppo dei superyacht, siano le stesse che riguardano le navi di grandi dimensioni, a partire dalla decarbonizzazione e dall’impiego dei carburanti low carbon.
È stata poi sottolineata l’importanza di realizzare una mappatura delle diverse tecnologie che verranno adottate nei prossimi tre anni, tenendo conto in particolare del refitting delle navi.
Particolare focus anche sulla transizione energetica; in particolare, sulla necessità di investimenti per lo sviluppo dei carburanti alternativi, come il GNL, l’idrogeno verde, i biocarburanti e i carburanti sintetici (e-fuel), e della loro disponibilità nei porti (bunkeraggi).