Pubblicato il 21 Marzo 2023

Il testo è stato approvato con 500 voti favorevoli, 23 contrari e 110 astensioni.

La normativa sui dati stabilisce norme europee che dovranno garantire sia la condivisione dei dati tesi allo sviluppo delle attività industriali sia alla salvaguardia dei dati sensibili. In particolare si tratta di garantire l’accesso all’enorme quantità di dati generati dai dispositivi connessi per contribuire allo sviluppo di nuovi servizi digitali, in particolare nel settore dell’intelligenza artificiale, dove sono necessarie enormi quantità di dati per formare gli algoritmi.

Si tratta di un vero tesoro per le aziende, tanto che i dati sono stati definiti il nuovo petrolio. Eppure finora l’80% di essi non è utilizzato. Secondo la proposta, le aziende potranno decidere quali dati possono essere condivisi, mentre il produttore potrà scegliere di non rendere disponibili alcuni dati “per scelta”. In tal modo si dovrebbe creare un equilibrio tra la necessità di utilizzazione e quella di protezione dando anche maggiori capacità negoziali alle Piccole e Medie Imprese, spesso schiacciate dalle più grandi con clausole inique sulla condivisione dei dati.

La protezione

Gli enti pubblici potranno accedere ai dati dei privati solo in particolari condizioni di emergenza, quali ad esempio calamità naturali. D’altro canto i privati dovranno sottostare a condizioni più severe per le richieste di dati alle amministrazioni pubbliche.

Sarà poi facilitato il passaggio da un fornitore all’altro di servizi cloud e di altri servizi di elaborazione dati e, contemporaneamente, evitata la diffusione illegale dei dati stessi in ambito internazionale da parte dei detentori dei servizi cloud.

La prossima tappa sarà la negoziazione con il Consiglio perché la proposta approvata in Commissione diventi legge.