Pubblicato il 28 Giugno 2022

In linea con gli obiettivi di decarbonizzazione e sostenibilità nel settore dei trasporti delineati non solo a livello nazionale ed europeo, ma anche nel Piano energetico ambientale provinciale 2030, la Provincia di Trento intensifica il proprio impegno attraverso la collaborazione con gli altri territori e le società di sistema per sviluppare la mobilità a idrogeno.

Va in questo senso l’approvazione dello schema di Protocollo d’intesa tra la Provincia Autonoma di Trento, la Regione Lombardia, Trentino trasporti spa, Fnm spa (assieme a Trenord il principale gruppo integrato nella mobilità sostenibile in Lombardia) e Fondazione Bruno Kessler.

L’accordo è finalizzato allo sviluppo di un rapporto di collaborazione in merito al progetto idrogeno in ambito ferroviario e di trasporto pubblico su gomma. Utile anche per condividere l’esperienza del territorio lombardo che ha avviato, attraverso una collaborazione fra Fnm e Trenord, un progetto innovativo per lo sviluppo di una linea di trasporto locale a idrogeno. “Know how” che – spiega l’amministrazione provinciale di Trento – può essere utile per il progetto dei treni a idrogeno lungo la linea ferroviaria della Valsugana.

Introdurre la tecnologia a idrogeno nel trasporto pubblico

“È interesse della Provincia autonoma – spiega l’assessore provinciale agli Enti locali, Trasporti e mobilità, Mattia Gottardi –, della Regione Lombardia, di Trentino trasporti spa, di Fnm e Fbk collaborare, affinché possano essere individuati, elaborati e attivati specifici progetti relativi all’introduzione dell’idrogeno in ambito ferroviario e di trasporto pubblico su gomma, valutandone la fattibilità e sostenibilità”.

La Giunta provinciale ha infatti disposto la concessione alla Società Trentino trasporti spa di un contributo oltre 33 milioni di euro per l’acquisto di treni. Risorse che possono essere impiegate anche per il progetto idrogeno.

“L’importanza dell’idrogeno è fondamentale nel percorso di decarbonizzazione nel quale il Trentino con le sue istituzioni è direttamente impegnato – aggiunge Gottardi –. Questo vettore energetico rientra quindi all’interno di una strategia di sviluppo di una filiera territoriale che coinvolge anche il progetto dei treni a idrogeno. Il loro impiego, nella tratta Borgo-Bassano del Grappa, può risultare profittevole e connesso ad un progetto di stazione di produzione e distribuzione del vettore. Tale progetto si configura dunque come un’ulteriore risorsa per la riconversione green di tutta la linea della Valsugana, considerando che è attualmente in corso l’elettrificazione della tratta Trento-Borgo”.