Pubblicato il 11 Novembre 2025

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha pubblicato sul proprio sito la 53esima edizione del Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti (CNIT) – Anni 2023-2024.

Questo volume, che si configura come lo strumento principale per l’analisi e il monitoraggio approfondito dell’intero sistema infrastrutturale e di mobilità nazionale, rappresenta una fonte statistica ufficiale di lunga tradizione, istituita originariamente nel lontano 1967.

Il CNIT 2023-2024 si apre con una prefazione del vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini, il quale ne evidenzia il ruolo cruciale nel sostenere la pianificazione strategica del Dicastero e del Governo, specialmente in relazione agli impegni presi a livello internazionale ed europeo per il prossimo futuro.

Frutto della collaborazione sinergica tra l’Ufficio di Statistica del MIT, l’ISTAT e numerosi altri enti, aziende e istituti di ricerca, il Conto offre una prospettiva integrata e multidimensionale sull’evoluzione del settore.

Il compendio è suddiviso in dodici capitoli, raggruppati in tre macro-aree tematiche: Trasporti, infrastrutture e altri contributi. Esaminiamoli più nel dettaglio.

Traffico e indicatori di domanda

La sezione dedicata al trasporto fornisce una fotografia dettagliata dei flussi di persone e merci, oltre ad analizzare i costi e i proventi del settore.

Riguardo al traffico passeggeri, i dati 2023 mostrano una ripresa significativa, con un volume interno che ha superato gli 889 miliardi di passeggeri-km, registrando un aumento del 10,5% rispetto all’anno precedente. La modalità stradale mantiene un dominio schiacciante nella mobilità interna, arrivando a coprire il 90,2% del totale dei passeggeri-km rilevati.

Per quanto concerne il trasporto di merci, anche in questo caso il comparto su gomma si dimostra preminente, assorbendo il 57,70% delle tonnellate-km totali nel 2023.

Il documento offre anche uno spaccato sull’andamento del conflitto sindacale, indicando che nel 2024 le ore totali di sciopero proclamate nei trasporti ammontano a 9.793, con 6.860 ore effettivamente realizzate.

Finanziamenti e investimenti pubblici

L’edizione 2023-2024 dedica ampio spazio all’analisi delle risorse finanziarie destinate al settore.

Nel dettaglio, la spesa complessiva sostenuta dallo Stato per i trasporti, a prezzi correnti, ha raggiunto i 32.176,5 milioni di euro. La maggior parte di queste risorse (il 79,2% della spesa attribuibile a prezzi costanti) è stata indirizzata al comparto degli impianti fissi (principalmente ferroviario) e al settore stradale, dove quest’ultimo ha rappresentato circa il 41,7% della spesa attribuibile.

Inoltre, il rapporto analizza anche le spese sostenute dagli enti locali, dalle Regioni e Province Autonome, fino a Città e Comuni capoluogo di Provincia: nell’annualità, nello specifico, gli impegni totali di spesa per i trasporti sono stati pari a 4.951,6 milioni di euro.

Progetti strategici e sostenibilità

Due temi di rilievo che attraversano l’intera pubblicazione sono lo sviluppo delle reti transeuropee (TEN-T) e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Per quanto riguarda le TEN-T, il CNIT illustra lo stato di avanzamento dei progetti co-finanziati dall’Unione europea; inoltre, vengono descritti in dettaglio importanti cantieri, come la Galleria di Base del Brenneroe la nuova linea Torino-Lione, quest’ultima parte integrante del Corridoio Mediterraneo.

Riguardo al PNRR, alla luce della rimodulazione del 2023, la Missione 3 (“Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile“) vede il MIT come principale attuatore, con interventi finanziati pari a circa 39,84 miliardi di euro. Tra i risultati già conseguiti nel 2024, si registra l’immatricolazione di 1.005 autobus a zero emissioni a pianale ribassato per il potenziamento del parco veicoli del TPL, e l’aggiudicazione di appalti per la costruzione di 18 impianti di cold ironing in 13 porti, a supporto della decarbonizzazione marittima.

Infine, la sezione dedicata alla mobilità sostenibile sottolinea che, nonostante l’importanza economica del settore, esso comporta ancora impatti ambientali significativi. Nel 2023, i trasporti sono stati responsabili del 28,3% del totale delle emissioni nazionali di gas a effetto serra.

L’obiettivo di una mobilità più verde viene perseguito anche attraverso il settore ferroviario: l’estensione della rete elettrificata gestita da RFI ha toccato i 12.205 km nel 2023, pari al 72,5% del totale. Questo orientamento è fonamentlale, dato che il trasporto su ferro è meno impattante, producendo, ad esempio, tra il 60% e il 70% in meno di emissioni di gas serra per passeggero rispetto al trasporto stradale e aereo.