Pubblicato il 7 Ottobre 2022

Rinnovo del parco autobus con mezzi ecologici, acquisto di treni a idrogeno, realizzazione di piste ciclabili, sviluppo dell’intermodalità nel trasporto delle merci, adozione di carburanti alternativi per navi e aerei, trasformazione degli aeroporti, rinnovo dei mezzi per l’autotrasporto.

Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini ha firmato il decreto di ripartizione dei 2 miliardi di euro contenuti nel nuovo Fondo per la mobilità sostenibile per il periodo 2023-2034, istituito con la Legge di Bilancio per il 2022. Il Fondo è destinato a sostenere la transizione ecologica del settore dei trasporti, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti nel pacchetto della Commissione europea Fit for 55.

“L’istituzione nel bilancio del Mims del Fondo per la mobilità sostenibile rafforza l’indirizzo politico che ha portato al cambio di nome del Ministero e conferma la volontà del governo di accelerare la transizione ecologica e perseguire con determinazione gli obiettivi di decarbonizzazione del settore dei trasporti – ha spiegato il ministro Giovannini –. Le risorse del Fondo si aggiungono a quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del Piano Nazionale Complementare, oltre che ai fondi ordinari del Ministero, e vanno ad attuare misure anticipate nel Rapporto “Decarbonizzare i trasporti”, pubblicato dal Mims ad aprile scorso”.

Tenendo conto degli obiettivi del pacchetto europeo Fit for 55 di riduzione nel 2030 del 55% delle emissioni nette di CO2 rispetto al 1990 e il loro azzeramento nel 2050, il decreto identifica sei settori di intervento, più rilevanti per ridurre le emissioni inquinanti e climalteranti.

I fondi ripartiti per area di intervento e modalità di trasporto

Un miliardo di euro – pari al 50% del Fondo – viene assegnato a interventi sulla mobilità urbana nelle Città metropolitane e nei Comuni con più di 100.000 abitanti: acquisto di veicoli elettrici per il trasporto pubblico locale e la realizzazione delle infrastrutture per la ricarica; interventi di pedonalizzazione di aree urbane e per agevolare la mobilità ciclistica; realizzazione di infrastrutture digitali per la gestione e il monitoraggio dei flussi di traffico.

Trecento milioni di euro saranno utilizzati per interventi finalizzati all’abbattimento delle emissioni nel trasporto stradale extraurbano, attraverso la realizzazione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici all’interno della rete stradale SNIT non a pedaggio e l’acquisto di mezzi pesanti a zero emissioni.

Trecento milioni sono previsti per la riduzione delle emissioni nel trasporto navale, attraverso il refitting delle navi per consentire l’utilizzo del cold ironing (cioè l’elettrificazione delle banchine portuali), l’elettrificazione dei mezzi utilizzati per i collegamenti con le isole e il sostegno a progetti sperimentali per i combustibili alternativi.

Duecento milioni di euro sono destinati a interventi per l’autosufficienza energetica delle infrastrutture aeroportuali e per il sostegno a progetti sperimentali per l’utilizzo di carburanti alternativi nel trasporto aereo.

Centocinquanta milioni di euro verranno impiegati per favorire l’intermodalità nel trasporto delle merci incentivando il cosiddetto shift modale dalla gomma al ferro.

Cinquanta milioni di euro sono indirizzati a interventi di decarbonizzazione delle linee ferroviarie non elettrificate, con l’acquisto di treni a batteria o a idrogeno, proseguendo la sperimentazione avviata con il Pnrr.

Con successivi decreti – spiega il Mims – verranno identificati gli interventi ammissibili al finanziamento e i relativi soggetti attuatori, le modalità di monitoraggio, il cronoprogramma procedurale, le modalità di revoca in caso di mancata attuazione del monitoraggio o di mandato rispetto del cronoprogramma.