Pubblicato il 24 Giugno 2022

È durato circa tre ore il confronto tra rappresentanti del Governo, sindacati e le maggiori aziende del settore Automotive, riuniti al tavolo convocato al ministero dello Sviluppo economico per fare il punto sul percorso da seguire anche in vista dell’appuntamento di Bruxelles del prossimo 28 giugno sull’ambiente.

Insieme al ministro Giancarlo Giorgetti, presenti anche Roberto Cingolani (MiTe), Daniele Franco (Mef), Enrico Giovannini (Mims) e Andrea Orlando (Lavoro).

In apertura Giorgetti, ha voluto ricordare il fondo istituito al MiSe (8,7 miliardi di euro) che rappresenta “un quadro chiaro di risorse che agisce in un orizzonte pluriennale di azione per dare certezza e possibilità di programmazione agli operatori” sottolineando che è necessario, a questo punto “mettere in campo strumenti interessanti che accompagnino la filiera nel percorso di transizione”.

Il Ministro ha ribadito l’importanza del sostegno governativo alla ricerca in nome della neutralità tecnologica, “obiettivi che il Mise conta di raggiungere anche grazie ai contratti di sviluppo e agli accordi di innovazione senza trascurare tutte le opportunità offerte quindi dal Pnrr”.


Responsabilità sociale ed economica, non solo ambientale

Nel corso dei lavori il ministro Giorgetti ha rivendicato con orgoglio il fatto che il Mise sia stato tra i primi a non firmare per il Cop26 di Glasgow, seguito dalla Germania, e sottolineando come ora anche altri iniziano a chiedersi seriamente se non sia necessario un ripensamento sui tempi e modi della transizione ecologica che pongano al centro la responsabilità sociale ed economica insieme con la “sacrosanta battaglia ambientale”.

Per esprimere con maggiore evidenza il senso del proprio pensiero il Ministro è ricorso all’immagine di un’auto in corsa: “L’istinto primordiale è premere sull’acceleratore – ha dichiarato –. Tutti accelerano ma qui vedo una curva pericolosa e una strada bagnata. Chi fa politica deve saper dosare acceleratore, freno e leva del cambio. So che è molto meno affascinante saper frenare e l’arte della politica è usare la leva del cambio”.

Infine Giorgetti ha espresso sostegno e ringraziamento al lavoro del ministro Cingolani “perché mi sta dando una grandissima mano su una posizione che abbiamo espresso come Mise al Cop26 dove abbiamo rotto il muro dell’omertà in nome della neutralità tecnologica e non abbiamo firmato quel documento perché basato su presupposti scientifici sbagliati. Ora c’è da impegnarsi moltissimo in una fase molto delicata per gestire questa transizione”.