Pubblicato il 1 Luglio 2022

Prosegue, supportato dagli investimenti del PNRR, il piano del governo italiano per dotare il Paese di un’infrastruttura in grado di realizzare la transizione ecologica verso carburanti alternativi per la mobilità e i trasporti, in linea con gli obiettivi dell’Agenda europea.

Lavorano verso questo obiettivo i due decreti firmati dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, per un investimento totale di 530 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per sperimentare l’uso dell’idrogeno nel trasporto ferroviario, in ambito locale e regionale, e nel trasporto stradale, con particolare riferimento al trasporto pesante.

I decreti fissano le modalità per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno nel trasporto ferroviario e la realizzazione di 40 stazioni di rifornimento dei mezzi di trasporto sulla rete stradale, nel rispetto del principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente e delle norme per la sicurezza.

Per entrambi gli interventi, una quota pari ad almeno il 40% è destinata a progetti da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

300 milioni per l’idrogeno nel trasporto ferroviario

Per convertire all’idrogeno i servizi regionali o locali attualmente effettuati con treni a gasolio o altri idrocarburi di origine fossile altamente inquinanti sono previste risorse pari a 300 milioni di euro.

Il passaggio all’idrogeno consente di saltare la fase di elettrificazione delle linee, con un notevole risparmio sui costi per nuove infrastrutture, evitando anche la sospensione del servizio.

L’investimento interessa tutta la filiera: produzione dell’idrogeno green, trasporto, stoccaggio, realizzazione delle stazioni di servizio, acquisto dei treni.

Le dieci stazioni di rifornimento di idrogeno dovranno essere ultimate entro il 30 giugno 2026 e l’assegnazione delle risorse per la loro realizzazione dovrà avvenire entro il 31 marzo 2023.

La localizzazione degli investimenti tiene conto, in via prioritaria, delle aree e delle esigenze già individuate nel Pnrr e in altri provvedimenti per l’implementazione dell’idrogeno, tra cui:

  • la Valcamonica e il Salento
  • la ferrovia Circumetnea e quella Adriatico Sangritana
  • le linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro
  • il collegamento ferroviario tra la città di Alghero e l’aeroporto
  • la tratta Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona.

I beneficiari delle risorse sono le Regioni e le Province Autonome che svolgono il servizio ferroviario oggetto degli interventi.

Le proposte progettuali allegate alle richieste di finanziamento devono prevedere una valutazione quantitativa integrata della filiera industriale e di quella operativa relativa alla conversione a idrogeno della linea ferroviaria, e includere un’analisi di fattibilità tecnico-economica della trasformazione dei servizi di trasporto locale e/o regionale con alimentazioni alternative.

Le modalità di presentazione delle richieste di finanziamento saranno definite con un decreto della Direzione generale per il trasporto pubblico locale e la mobilità pubblica sostenibile del Mims.

230 milioni per l’idrogeno nel trasporto stradale

Per la sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale gli investimenti ammontano a 230 milioni di euro. L’obiettivo è realizzare almeno 40 stazioni di rifornimento per veicoli leggeri e pesanti entro il 30 giugno 2026, prevedendo la notifica dell’aggiudicazione degli appalti entro il 31 marzo 2023.

Per la localizzazione delle stazioni di rifornimento si considerano prioritarie le aree strategiche per i trasporti stradali pesanti, come:

  • le zone vicine a terminal interni
  • le rotte più interessate al passaggio di mezzi per il trasporto delle merci a lungo raggio
  • i collegamenti ai sistemi di trasporto pubblico locale con mezzi alimentati a idrogeno.

Le stazioni di rifornimento dovranno soprattutto rispondere alle esigenze dell’asse stradale del Brennero, del corridoio est-ovest da Torino a Trieste, dei corridoi delle reti europee Ten-T.

Anche in questo caso le proposte progettuali dovranno presentare un’analisi quantitativa integrata delle filiere industriale e operativa.

Le modalità di presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti, che devono comunque pervenire entro il 30 ottobre 2022, saranno definite con un successivo decreto della Direzione generale per le strade e le autostrade l’alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali del Mims.